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Gufi

I gufi, e gli uccelli della stessa specie, compaiono nelle superstizioni di molti paesi del mondo. Per i greci la civetta era il simbolo di Atena, dea della sapienza e della guerra, e vedere una civetta in volo sull’esercito greco prima di una battaglia era considerato un presagio di vittoria. Per i romani, d’altra parte, il gufo era un animale di cattivo auspicio, che annunciava morte e disastri. In Gran Bretagna si dice che porti sfortuna vedere un gufo durante il giorno; mi sono divertita con questa superstizione nel primo capitolo della "Pietra filosofale" in cui, naturalmente, l'esplosione di gufi in volo in pieno giorno rappresentava qualcosa di molto fortunato, anche se i Babbani non lo sapevano.

I gufi dei miei libri riflettono in parte la personalità dei rispettivi maghi. Il povero Ron ha Leotordo, che è un assiolo (un gufo molto piccolo con ciuffi auricolari; grazioso, ma decisamente poco appariscente). Il povero, esausto Errol è un allocco di Lapponia, che, secondo me, è in assoluto il gufo dall’aspetto più comico; digitate “allocco di Lapponia” in Google se volete vedere che cosa intendo. Naturalmente ho assegnato al mio eroe quello che considero il gufo più bello di tutti: la civetta delle nevi o gufo delle nevi. Non è nativa della Gran Bretagna, quindi ho pensato che avrebbe aumentato il prestigio di Harry a Hogwarts (non ci sono altre civette delle nevi lì, come sicuramente avrete notato). Qualunque esperto di gufi, però, vi dirà che Edvige ha un comportamento decisamente atipico. Solo dopo aver consegnato all’editore la Pietra filosofale mi sono resa conto del fatto che le civette delle nevi sono animali diurni. Credo poi che sia stato mentre scrivevo la Camera dei segreti che ho scoperto che le civette delle nevi sono anche silenziose, le femmine persino più dei maschi. Quindi tutte le escursioni notturne di Edvige e i suoi numerosi stridii di rimprovero possono essere interpretati come dimostrazioni dei suoi grandi poteri magici o della mia penosa carenza di ricerche, come preferite.

(Incidentalmente: negli ultimi tempi la stampa è stata inondata da articoli sull’aumento della popolarità dei gufi come animali domestici, presumibilmente come risultato dei libri di Harry Potter. Se davvero qualcuno, leggendo i miei libri, ha pensato che un gufo sarebbe felice di stare chiuso in una gabbietta e di vivere in una casa, vorrei cogliere questa occasione per dire il più energicamente possibile: non è così! non fatelo, per favore!).


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